sabato 25 agosto 2012

Il Quaderno di Maya di Isabel Allende


Stavo scorrendo lo scaffale dei libri sotto la lettere A e stavo saltando Allende perchè convinta di averli ormai letti tutti, invece spicca questo libro...e quando ha avuto modo di scriverlo?Mi è proprio sfuggito.
Sono una fans da vecchia data della Allende, ho letto tutti i suoi libri, molti dei quali anche 5-6 volte e in lingua originale.
Mi conquista per il modo con cui presenta i suoi personaggi, con minuzia di particolari ma senza essere ripetitiva o stancante.
Il Quaderno di Maya ne è un altro esempio.
Maya è la nostra protagonista : un adolescente cresciuta dai nonni paterni, visto che la madre non se n'è voluta prendere carico e il padre è un pilota e quindi sempre in volo.
Maya è affezionata ai nonni, sopratutto al nonno che chiama il suo Popo.
Purtroppo Popo viene a mancare e per Maya è un brutto colpo che la porta nel circuito dell'alcol e della droga.Dopo un sacco di peripezie finisce a Las Vegas dove frequenta drogati,spacciatori e similari.
Della droga tagliata male la porta quasi all'altro mondo, non fosse che il suo amichetto Freddy la trova e la porta da un gruppo di donne che cura i bisognosi.
Da qui il passo per tornare tra le braccia della sua nonna è breve, ma sia la polizia sia la mafia di Las Vegas la insegue, perchè Maya sa di un traffico di banconote false.
La nonna la manda nell'arcipelago di Chiloé,nel sud del Cile, dove ha un amico disposto ad aiutarla.
Così la nostra adolescente si ritrova in isola priva dei suoi suoni e dei colori falsi di Las Vegas, lontanto da tutto quello che è futile e si ritrova in un isola che sembra dimenticata dal tempo.
Piano piano si abitua all'assenza di droghe,alcol e comincia ad apprezzare la natura e i tramonti dell'isola...ma ricordiamoci che la mafia e la polizia non smette di cercarla.

Stavolta Isabel s'è tenuta al passo coi tempi nella descrizioni dei posti e degli usi e costumi ( in una frase un prete dice che anche i santi ormai sono su Facebook), ma la sua linea di scrittura rimane inalterata (alla fine le sue donne sono sempre le protagoniste)