Vediamo un po'...cosa possiamo dire di questo libro che non sia già stato detto?
Il fatto che sia Lansdale l'artefice è già una promessa per gli amanti del genere, mentre per i "simpatizzanti" tra cui mi sento di rientrare è uno sballo.
Proprio così, un libro spassoso perchè per quanto uno provi ad indovinare gli eventi, non ci azzeccherà una virgola.
E vi dirò di più: a metà libro, che non era poi tanto grosso, ero così curiosa che ho chiesto qualche info al mio compagno, per capire almeno se ci azzeccavo.
Naturalmente ho toppato di brutto.
Anche perchè, diciamocelo,se Lansdale fosse prevedibile, perderebbe molto della sua magia.
Ma veniamo alla trama scritta da una penna un tantino più violenta del solito, senza però dimenticare quella vena di humor freddo.
Scenario della vicenda Galveston, un'isola sulla costa texana (ovviamente no?) nel 1900, periodo di grandi uragani.In questa isoletta si svolgono vari incontri di pugilato clandestini presso lo Sporting Club, per il divertimento dei bianchi che impazziscono nel vedere un nero che le prende di santa ragione.
Nell'ultimo incontro però è stato Lil Arthur,afroamericano, a uscirne vincitore, cosa che agli organizzatori non è proprio andata giù.
Organizzano quindi un incontro tra Lil Arthur e Jim McBride, un bianco che non ha pietà per nulla.
In attesa dell'incontro faremo conoscenza con la gente del posto mentre il cielo si fa sempre più nero e l'acqua sempre più minacciosa.
Nonostante l'uragano devasti tutto, i due avversari non rinunciano all'incontro...ma come andrà a finire?
E' violento sì, ma fa emergere delle crude realtà dell'epoca (e comunque sempre attuali).
Un'unica nota di rammarico è che mi sono mancati Leonard Pine e Hap Collins, ma è una cosa personale, mi ci sono affezionata!
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