domenica 31 gennaio 2010

L'eleganza del riccio di Barbery Muriel


Ho letto il libro L'eleganza del riccio sotto le feste di Natale, un po' invogliata dal post che ho letto su questo blog e un po' perchè non ho dovuto faticare troppo a trovarlo: stava in bella mostra sulla libreria a casa di mia sorella.
La penna che ha scritto questa opera è quella di Barbery Muriel.
In Francia è diventato un caso letterario nel 2007 grazie alla strepitosa vendita di migliaia di copie, tutto grazie al passaparola dei lettori.
Vincitore anche del premio ''Prix des Libraires'', dalla storia cartacea si è passati al film, uscito nelle sale italiane nell'autunno 2009.

La trama vede come scenario un elegante palazzo di Parigi, dove vivono famiglie dell'alta borghesia. Dietro la guardiola della portineria si svolge la semplice vita di Renée, portinaia dall'aspetto burbero e sciatto che nasconde il suo vero io a tutti.
Questa donna infatti è un autodidatta coltissima che adora filosofia, arte, cultura giapponese e non di meno la musica.
Dal punto di vista intellettuale, il resto dei condomini le fa un baffo.
Ma a nascondere la sua intelligenza e il suo genio, nel palazzo, c'è anche Paloma, una dodicenne decisa a togliersi la vita il giorno del suo compleanno perchè stanca di stare in un mondo mediocre.
Solo quando nel palazzo arriverà il signor Ozu, un ricco giapponese, le due scopriranno l'una il segreto dell'altra.
Un mix di cultura e umorismo, che però non avrà un finale umoristico, tutt'altro, visto che i destini delle due donne si intrecciano fino a scambiarsi.
Di questo libro, che all'inizio sembrava un po' duro da leggere, il finale è quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Ma un finale diverso avrebbe riscosso metà del successo che ha avuto questo libro.
Splendida l'eleganza di questo riccio, Renée, che riesce a beffarsi di tutti, pur restando nei panni sgualciti di una portinaia che dietro alla guardiola sembra vivere di sola televisione.
Se le prime pagine risultano subito difficili e magari pesanti, il seguito si snoda e scivola velocemente.
Bel libro veramente, anche se il finale non è stato di mio gradimento!

domenica 24 gennaio 2010

MARINA di Carlos Ruiz Zafòn


Marina è il primo libro scritto da Carlos Ruiz Zafòn, autore reso famoso grazie all'opera intitolata ''l'ombra del vento'', in cui tenta di cambiare il suo stile.
Ho finito di leggerlo poche sere fa.
Come per gli altri libri, anche questo rientra nell'epoca del finir degli anni 70, e sempre con Barcellona a fare da sfondo.
Dal mio punto di vista questo libro è proprio un anteprima de ''L'ombra del Vento'', dove si riesce già a catturare lo stile di Zafòn che intreccia in maniera sublime enigmi del passato, l'amore del sapere e la suggestiva bellezza gotica di Barcellona.

Protagonista di questa storia è Oscar Drai, giovane studente che spende la sua adolescenza tra le mura di un collegio.
Oscar ama fuggire di nascosto dal collegioe andare alla scoperta degli angolo nascosti della città e dei palazzi antichi che trasudano storia. Ed è proprio durante una di queste fughe che viene rapito dalla bellezza di una musica, tanto che varca il cancello di una vecchia villa e si avvicina alla veranda da dove provengono le note.
Avvicinandosi al grammofono della stanza vede un orologio da taschino e lo prende in mano. Proprio in quel momento si accorge di non essere solo nella stanza e scappa travolto dal panico.
Solo una volta arrivato in collegio si accorge di avere ancora l'orologio tra le mani.
Nei giorni successivi il senso di colpa si impadronisce di lui e decide di restituire l'oggetto.
Ed è proprio in questo frangente he conoscerà Marina e il padre German.
Sempre in questo frangente la sua vità cambierà radicalmente mescolando assieme fughe dal collegio, misteri, segreti inconfessabili e persone strane.

Già la prima frase del libro preannuncia il velo misterioso che vi si cela dentro.
La frase è questa : '' Una volta Marina mi disse che ricordiamo solo quello che non è mai accaduto''.
Anche questa opera riesce a catturare la curiosità del lettore, senza deludere le sue aspettative, ma senza comunque avere una sequenza scontata.
Zafòn ha del talento, è una penna che mi incuriosisce molto anche se esce dai miei schemi quotidiani.
Riesce nei suoi racconti a trasmettere emozioni e stati d'animo, cosa che riesce a fare solo un libro che puo' definirsi tale.
Marina è proprio il preludio a quelli che saranno poi i successi consecutivi dell'autore.